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La Nazionale italiana di Calcio a Quarto, il Video della mattinata

Per gli azzurri allenamento sul campo del Nuovo Quarto per la legalità, il club rinato dopo il sequestro alla camorra. L’attaccante del Napoli e Super Mario i più acclamati dai tifosi. Martedì l’ultimo match di qualificazione con l’Armenia.
Più della partita, conta l’allenamento: in vista dell’ultima gara di qualificazione ai Mondiali 2014 in programma martedì contro l’Armenia al San Paolo, la Nazionale di calcio è arrivata alle 10.30 allo stadio Giarrusso di Quarto per allenarsi sul campo del Nuovo Quarto per la legalità, società dilettantistica nata dalle ceneri di un club sequestrato alla camorra.

Il pullman scortato da alcune pattuglie della polizia precedute da una moto dei ‘Falchi’ – la speciale squadra anticriminalità – è stato accolto da centinaia di tifosi che, fuori dall’impianto e limitati da transenne, steward e polizia, hanno acclamato tutta la Nazionale, soprattutto Insigne, nuovo simbolo del Napoli, e Balotelli, stella degli azzurri.

Alle 11 l’Italia è scesa in campo, davanti a un migliaio di spettatori, soprattutto bambini. Dopo le foto di rito, con i giocatori del Quarto, con il Pm Ardituro e il presidente federale Abete, è giunto il momento del primo allenamento: i tifosi hanno intonato cori per “Lorenzinho” Insigne e per Balotelli.

L’allenamento è cominciato con la consegna al ct della maglietta con la scritta che ristabiliva la scala autentica dei valori, e si è chiuso con l’ovazione dei mille spettatori per Lorenzo Insigne, napoletano e idolo di questa terra. Lui e Balotelli, eccoli gli azzurri più acclamati. “Mario Mario”, il lungo coro dei bambini che ha tolto un po’ dell’imbarazzo per il tweet della polemica di domenica. “Questo lo dite voi, io vengo a Napoli per la partita”, aveva scritto l’attaccante replicando a chi voleva farne il simbolo anticamorra.

Tra sorrisi e una corsa molto rapida nello spogliatoio, dove a fine allenamento Balotelli si è infilato per primo, il centravanti della nazionale ha vissuto la sua giornata di impegno civile come uno dei 28 azzurri. “Era felice di esser qui, gli ho parlato: il simbolo anticamorra è la nazionale, non un solo giocatore”, ha provato a tagliar corto Antonello Ardituro, il pm che ha disposto l’affidamento del club dilettantistico ai sostenitori della legalità.

“Noi della procura di Napoli – ha spiegato il magistrato – siamo convinti che la camorra non si combatte solo nelle aule dei tribunali. La presenza della nazionale qui è importantissima, sarà di esempio per tante altre piccole società calcistiche”. Prandelli e i suoi giocatori lo hanno capito subito, all’arrivo nel piccolo comune flegreo. Di giornate particolari ne avevano vissute altre, da Rizziconi alla visita ad Auschwitz. Questa è stata ancora diversa. Piena di entusiasmo, speranza e voglia di rialzarsi. Una pattuglia di ‘falchi’ ad aprire la scorta, poi le volanti della polizia e il pullman della squadra si è fatta largo tra centinaia di tifosi costretti a rimane fuori: troppo piena la tribuna dello stadio Giarrusso, pure allargata per l’occasione. Molti anche i lavoratori extracomunitari in attesa. Fortuna per gli esclusi che c’erano i terrazzi delle case attorno e le inferriate cui aggrapparsi.

Da dentro e da fuori, tutti a urlare ‘Insigne, Insigne’, e poi giù il boato per Balotelli. Il tempo di mettere gli scarpini, Prandelli e il capitano Buffon hanno guidato la squadra sul campo dove i campioni si sono mischiati ai dilettanti del Nuovo Quarto. Foto di gruppo, il saluto del presidente federale Abete (“la battaglia è lunga, siamo qui per incoraggiarvi”) e del dg Valentini, le parole di Ardituro. E la partitella, dove Insigne non poteva toccare un pallone senza essere osannato e Balotelli strappava applausi con veroniche e dribbling. “Questo è un punto di arrivo e un punto di partenza”, la conclusione del presidente del Nuovo Quarto per la legalità Luigi Cuomo, mentre Insigne lanciava la sua maglia azzurra. Senza scritte sopra, ma con tanti messaggi dentro per chi le vuole ascoltare.

“Balotelli simbolo anticamorra? Io direi che il simbolo è la Nazionale. L’unità d’Italia contro le mafie”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, nel giorno dell’allenamento degli azzurri sul campo del Nuovo Quarto. “E’ bellissimo che lo sport non dia solo immagini di spettacolo, di passione, di entusiasmo, ma che sia anche veicolo di solidarietà, di schierarsi dalla parte giusta”, ha affermato il primo cittadino di Napoli. “Lo sport -ha continuato De Magistris – deve essere solidarietà e etica, deve schierarsi contro la camorra e le mafie, stare vicino alle persone coraggiose che la contrastano ogni giorno. Quindi credo che sia bello che in questi giorni napoletani la Nazionale sia stata a Quarto, che anche attraverso il presidente Abete abbia aperto una riflessione sul rispetto dei nostri territori, dell’ambiente. Credo sia un veicolo importante perchè lo sport ha una grande potenza mediatica e porta un messaggio che entra nelle case.
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