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Capitaneria regolamenta navigazione e ancoraggio

Sono in via di emanazione due ordinanze della Capitaneria di porto di Napoli che riguardano il decreto dei ministri dei Trasporti Passera e Ambiente Clini circa la navigazione e l’ancoraggio in aree sottocosta definite sensibili. La normativa del governo, varata lo scorso marzo, è stata molto contestata in quanto penalizzante, sopratutto per le navi da crociera obbligate, la dove non potevano ormeggiare nei porti, ad ancorare a due miglia dalla costa. Capri, Sorrento, Ischia, Procida, ma anche Amalfi, Positano, oltre Portofino, Venezia ed altre località a forte vocazione turistica hanno protestato forte. Il rischio era veder scomparire il ricco traffico dei crocieristi in visita alle località turistiche. A seguito, però, delle direttive interpretative al decreto è stato consentito alle Autorità marittime di intervenire operando scelte che, senza colpire i fondamenti della normativa, la dove era possibile anche per esigenze ambientali, di emettere ordinanze tali da rendere più soft le norme del decreto.
Il Direttore marittimo della Campania e comandante del porto di Napoli, Domenico Picone, nel corso di una conferenza stampa tenuta nella tarda mattinata presso la Capitaneria di porto ha affrontato i temi caldi che riguardano la problematica in Campania.
Due le aree sensibili lungo le nostre coste. “Quella che riguarda la vasta zona -ha evidenziato Picone- che va da Amalfi, Positano fino a Sorrento e trova il suo vertice a Punta della Campanella e quella di Ischia”. Per la prima c’era da risolvere il problema che la zona vietata al transito e ancoraggio investiva in pieno le bocche di Capri. “Vietando la navigazione tra le bocche di Capri -ha spiegato Picone- tutte le navi al di sopra delle 500 tonnellate avrebbero dovuto circumnavigare l’isola. Questo avrebbe portato a un maggior aumento dei costi, per maggior consumo di carburante, e tempi di percorrenza più lunghi”. L’ordinanza in via d’emanazione prevede sostanzialmente che la zona interdetta viene ridotta ad un miglio e la zona d’ancoraggio a Sorrento (nella foto)viene individuata un poco più a occidente del porto di Marina Piccola. “Cambia poco -ha affermato Picone- rispetto a quanto veniva fatto prima del decreto ministeriale. Però con questa ordinanza abbiamo disciplinato il traffico delle lance, battelli e tender delle navi da crociera sia in arrivo sia in partenza dal porto di Sorrento”.
Cambia invece ad Ischia, l’altra area molto sensibile del comprensorio napoletano e dove, più delle altre, si era sollevata la protesta di operatori turistici, albergatori, guide ed altro terziario del turismo che alle crociere sull’isola fanno riferimento. Ad Ischia la situazione è più difficile in quanto l’isola, come Procida, è all’interno di dell’Area marina protetta Regno di Nettuno. Pertanto, l’ancoraggio rimane impraticabile. “Stiamo cercando soluzioni diverse -ha commentato Picone- come quella di realizzare una boa d’ancoraggio, in un posto idoneo dell’area protetta, i cui corpi morti non vadano a incidentare sulla natura del luogo. I tempi non saranno brevi, stiamo studiando, assieme alla Stazione Dohrn di Napoli, tutte le soluzioni praticabili. Ma per questa stagione sicuramente non sarà possibile”.

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