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L'intervento del prof. Scotto di Perta nell'ultimo saluto a Pippo!

Il Dottor Giuseppe Nicola Coppola, per tutti semplicemente... Pippo

Amici dopo 25 giorni di tribolazioni, insonnia, speranze, preghiere, Pippo ci ha lasciato; ho scritto due parole aiutato da Mimmo perchè la penna è stata sopraffatta dal pianto

Iniziava così il breve intervento che il professor Giuseppe Scotto di Perta ha tenuto durante la messa funebre del dottor Pippo Coppola. Intervento che ci è stato richiesto da più parti e che oggi pubblichiamo in versione integrale.

Quando andavi a Napoli per studiare al liceo classico (eravate meno di dieci giovani ad aver scelto un tipo di studi per noi allora “strano” perchè si studivano le lingue “morte”) la cumana sembrava viaggiare perchè spinta dalla Tua serenità e dal Tuo sorriso.

Da medico hai onorato, sempre e per tutti, il giuramento di Ippocrate: <<Giuro nel nome di Dio, chiamandolo a testimone, che eseguirò questo giuramento e questo impegno di stimare il mio maestro come mi padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli. Regolerò il mio tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal recar danno e offesa. Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. in qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno. E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia solo concesso di comprendere la vita e sia dato perciò solo l’onore>>.

Carissimo amico, in questo giuramento, che facciamo nostro, c’è tutta la Tua vita e il Tuo Esempio: non curare ma prendersi cura e il pianto dei Tuoi parenti, della Tua amata comunità, la desolazione degli amici, ci dicono quanto Tu fossi onorato perchè con la Tua scomparsa va via una parte importante del nostro onore, del senso del vivere con uno scopo.

Caro Pippo, la cumana Ti aspetta in silenzio e a porte ancora aperte: devi far presto, ripetere la lezione seduto vicino al finestrino, devi sorridere ancora e non farti trovare impreparato quando, nella classe dei Giusti, ti interrogheranno sulle lingue della vita.

E sono sicuro che rispondendo al saluto di tutti noi, diresti CIAO RAGAZZI


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