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Grotte dell'Acqua,il Coordinamento delle Periferie chiede provvedimenti

al sindaco del comune di Bacoli, Ermanno Schiano;
per presa visione:
al soprintendente B.A.P.S.A.E. Napoli e provincia, Stefano Gizzi;
all’assessore ai beni culturali della regione Campania, Giuseppe De Mita;
al ministro per i beni e le attività culturali, Giancarlo Galan;

oggetto: grotte dell’acqua (Bacoli, NA).

Le “grotte dell’acqua” sono resti di una cisterna termale (foto 1) d’età romana sulla sponda nord del lago Fusaro (comune di Bacoli, NA) da cui fuoriesce tutt’oggi acqua sorgiva calda a circa 38° di temperatura: nonostante sia parte integrante del Centro Ittico Campano (società di proprietà del comune di Bacoli) e sotto tutela della sovrintendenza B.A.P.S.A.E. (che vi ha apposto nel 2005 una tabella nell’ambito del “progetto Mirabilia”, foto 2) il sito “cade a pezzi” sostenuto da punteggi oramai consumati (foto 3) e lasciato all’abbandono, con erbacce (foto 4), escrementi (foto 5), rifiuti gettati anche negli antichi canali termali (foto 6 e 7).

Come comitato cittadino, il 20/12/2009 organizzammo una “pulizia simbolica” dell’area (allora una vera e propria “discarica a cielo aperto”) per denunciare provocatoriamente l’assenza sul territorio e la mancanza di volontà da parte delle istituzioni di sfruttare le risorse offerte dalla natura nell’interesse di tutti i cittadini. Continuando a segnalarne il degrado, da ultimo il 15/07/2010 effettuammo un sopralluogo sul posto con Teano Strato (allora assessore comunale ai beni culturali) che interessato alla situazione, propose un progetto di recupero/valorizzazione cui seguì un successivo incontro in cui fu recepito materiale storico-descrittivo e documentativo, e fatta una paronimica di enti e privati possibili finanziatori: le dimissioni dell’assessore (cui manca ancora un sostituto) purtroppo hanno troncato sul nascere tali iniziative. Nell’incontro del 08/02 infine il sindaco s’era dimostrato disposto a riprendere tale situazione, concordando nella convocazione di un “tavolo” tra soggetti interessati e competenti alla valorizzazione del posto, estendendolo anche a privati e residenti: passati circa tre mesi, anche su tale punto non s’è avuto un riscontro nei fatti.

Con la presente ancora una volta chiediamo con forza all’amministrazione comunale di provvedere all’indizione di tali incontri per il recupero strutturale di questo inestimabile patrimonio all’oggi consapevolmente dimenticato e chiediamo agli enti sovra-comunali di adoperarsi con tutti i mezzi a loro disposizione nella valorizzare di tali “siti abbandonati”. Riteniamo infatti velleitario e strumentale ragionare di sviluppo del paese per via dei suoi beni storico-paesaggistici quando uno di questi, nonostante i continui solleciti della scrivente e dei residenti, versa ancora in tali condizioni, consapevoli soprattutto che interventi mirati potrebbero fruttare introiti per la cittadinanza e posti di lavoro (si pensi a cooperative di giovani per la gestione) per i tanti costretti ancora a lasciare forzatamente il proprio paese per trovare occupazione.

Cuma, 02/05/2011 Coordinamento dei Comitati e dei Cittadini delle Periferie

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