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Presepe Vivente in piazza XXVII gennaio. Echi, suoni e tradizioni

4-5-6 Gennaio 2011
PRESEPE VIVENTE
ECHI, SUONI E TRADIZIONI
I edizione
Parrocchia Santa Maria Assunta in Cielo
Monte di Procida

Quando diciamo presepe non possiamo non pensare ad Eduardo: in “Natale in casa Cupiello” il presepe diventava metafora della costruzione di un mondo alternativo, fatto di affetti, unità, solidarietà.

La costruzione di questo mondo alternativo, un mondo perfetto dove regnano i valori positivi al posto dell’interesse particolare, trova pieno rispecchiamento nella costruzione del presepe, costruzione che necessita di un lavoro certosino, di dedizione, cura e tempo.

Forse è proprio per questa ricerca di un mondo diverso, che l’interesse per il presepe lo riscontriamo in tutta Italia e più o meno in tutto il mondo (un favoloso presepe napoletano è esposto al Moma di New York…)
Ma se è dunque vero che i presepi si collezionano e si assemblano in ogni dove, possiamo certamente dire che “il presepe è come la pizza: si fa ed è conosciuto in tutto il mondo, ma la sua patria resta Napoli” (Francesco Scerbo).

E allora anche la tradizione del presepe vivente, anche questa radicata in tutta Italia e che si fa risalire addirittura a San Francesco d’ Assisi, noi napoletani non possiamo che interpretarla e rimescolarla a quelle che sono altre tra le più illustri attitudini napoletane: il teatro e la canzone.
Voci, gesti e storie di uomini comuni si intrecciano ad una delle più misteriose storie della cristianità: la narrazione della Natività.

Ed ecco che veramente si manifesta quello che del presepe diceva il noto collezionista Michele Cuciniello: il presepe diventa “una pagina del Vangelo in dialetto Napoletano”.

Come nel presepe le architetture che ospitano la Sacra Famiglia sono le più disparate, così nel presepe vivente la narrazione della nascita del santo Ninno va ad inserirsi nell’architettura del paese che lo ospita, che diventa una rinnovata Betlemme dai tratti
sempre nuovi, capitale di quel mondo migliore sognato da Eduardo.

Non a caso, dunque, il Presepe vivente di Monte di Procida. Echi, suoni e tradizioni, alla sua prima edizione, si snoda in un percorso che procede attorno alla chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo. La prima e più antica chiesa montese, risalente addirittura al ‘600 e con la sua particolarissima orientazione della facciata principale disposta verso il mare anziché sulla strada principale.

Ma il visitatore non si faccia trarre in inganno: nel realizzare questa prima edizione del nostro presepe vivente ci siamo accostati al presepe in punta di piedi, armati solo di quella stessa emozione che provavamo da bambini quando, colla alla mano, ci
accingevamo a realizzare quell’idea che avevamo in testa…

Non ci resta allora che augurarvi buon viaggio in questo nostro sogno natalizio!

Gli operatori vi aspettano in piazza XXVII Gennaio a partire dalle 18.30

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