Tra pochi giorni, a partire dal 2 ottobre, le trivelle entreranno in azione. Si inizierà cominciando a perforare il terreno nella zona attorno all’ex area industriale di Bagnoli. Nessun palazzo da realizzare, solo un tunnel di prova che raggiungerà i 500 metri di profondità. Giusto così, è il caso di dirlo, per sondare il terreno. Il vero obiettivo è quello di costruire una galleria che finisca dritta nella caldera flegrea, una delle aree più vulcaniche del mondo, per monitorare il rischio di terremoti ed eruzioni, ma anche per capire come sfruttare l’immensa energia che vi è nel sottosuolo. I lavori della galleria madre cominceranno nella prossima primavera, sempre da Bagnoli. Le sonde scaveranno con una pendenza di circa 25 gradi, percorreranno almeno 1.500 metri fino a raggiungere il centro della caldera flegrea sotto il mare di Pozzuoli e toccheranno una profondità massima di 4mila metri, nel cuore di una struttura geologica instabile dove le temperature sono comprese tra i 500 e i 600 gradi centigradi. Questo «sfruculiare» il magma che dorme sotto la terra flegrea a molti non piace. Temono reazioni incontrollabili, ma gli scienziati assicurano: tutto sarà sotto controllo
fonte il corriere del mezzogiorno