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MOBILITAZIONE PRO TICKET A BACOLI

I bacolesi rivogliono il ticket per Miseno e Miliscola

Il pedaggio tiene banco anche ora che non c’è

I cittadini hanno attivato una campagna di adesioni telematica per ripristinare il provvedimento dell’ex sindaco Antonio Coppola, che l’anno scorso provocò polemiche e ricorsi(Bacoli)- “A seguito di numerosissime richieste di vari utenti abbiamo aperto un forum pro-ticket. In questo Forum si accettano solo le adesioni di chi realmente è interessato a partecipare ad una manifestazione “pro ticket”. Per aderire a questa manifestazione è necessario inserire in detto forum solo queste tre parole “Io ci sto”. Inviare una mail al seguente indirizzo: proticketbacoli@libero.it per la conferma dell’adesione”: questo è il messaggio che hanno ricevuto gli utenti di un sito molto attivo nel territorio di Bacoli, che sta raccogliendo le richieste di decine di persone che abitano in città per riproporre il discorso del ticket in ambito istituzionale. Insomma, l’appello telematico arriva dopo un fitto dibattito e decine di messaggi a favore del ticket comparsi sui forum del sito. Per la verità, ce n’è anche qualcuno polemico con gli operatori turistici e i parcheggiatori, ma la sostanza è che i bacolesi non ne possono più di traffico, caos, spazzatura e spiagge affollate e modello “mappatella beach”. E non è solo il popolo del web a ribellarsi e a volere il ritorno del provvedimento, tra l’altro, tanto avversato l’anno scorso.

L’ormai famosa ordinanza dell’ex sindaco Antonio Coppola, aveva, a suo tempo alzato un polverone incredibile, e moltissimi erano contro il provvedimento, anche tra i comuni cittadini oltre, naturalmente, agli operatori turistici che avevano fatto ricorso al Tar, ottenendo una sospensiva dell’ordinanza poi annullata dal controricorso fatto dal sindaco e dall’amministrazione presso il consiglio di stato. E allora ricordiamo perché l’anno scorso i bacolesi si lamentavano della “gabella”. L’ordinanza del sindaco, stabiliva che l’accesso alle zone di Miseno e Miliscola dovessero essere subordinate, per i non residenti, al pagamento di un ticket, una sorta di “biglietto d’ingresso” alle zone balneari e sottoposte al provvedimento. Vigili e funzionari comunali si occupavano di esigere il pedaggio, in alcuni punti d’ingresso ben individuati alle porte di Miseno e Miliscola. Ma non era possibile acquistare il tagliando prima di presentarsi ai “check point” dislocati nei punti nevralgici di ingresso alle due zone balneari. Per cui, si formavano code chilometriche, ingorghi senza fine, senza contare le proteste e i sit in organizzati dai titolari dei lidi, che più di una volta hanno completamente paralizzato il traffico e la riscossione del pedaggio. Altro problema, era quello del divieto di ingresso ai motorini, che non potevano accedere alla zona balneare nemmeno pagando. E quante furono e lamentele di motociclisti e centauri, a cui veniva negata la possibilità di utilizzare un mezzo a due ruote per recarsi nelle zone costiere o solo per “attraversare il valico”. E, a proposito di valichi, c’erano anche i montesi che non potevano passare per le zone interessate dal dazio, che alle volte, però diventavano un percorso obbligato per altre zone della cittadina, che per certi versi è come se fosse un “fondo incluso” rispetto a Bacoli. Si sfiorò l’incidente diplomatico tra i comuni limitrofi, quando si seppe che i montesi, per passare dalle zone “proibite” e arrivare in paese, dovevano pagare al comune di Bacoli la tariffa stabilita per i non residenti. Ancora, c’era il problema che la spesa media per una giornata sulla spiaggia, diventava alta, comprendendo, oltre al ticket, il parcheggio, l’ingresso ai lidi l’ombrellone, la sdraio e magari un gelatino ai bambini.
Tutto questo spinse per un braccio di ferro corale: gli operatori turistici si rivolsero direttamente al Tribunale Amministrativo Regionale, molti bacolesi masticavano amaro per tutto il caos provocato dall’ordinanza. C’era anche chi fu da subito a favore del ticket, mentre l’opinione dominante fu che il provvedimento-“gabella” avrebbe dovuto essere studiato più a fondo e che con qualche modifica avrebbe potuto essere accettabile e anche vantaggioso. La querelle della scorsa estate, si concluse con la sentenza del consiglio di Stato che dava ragione al sindaco Coppola e alla sua amministrazione e con una sentenza in sospeso per i balneari.

Ma intanto, le cose sono cambiate: a Bacoli c’è il commissario prefettizio che ha, inizialmente, attuato l’ordinanza Coppola con le modifiche apportate per l’anno in corso. Il pagamento del ticket, infatti, sarebbe stato imposto solo nei week end e tutta la settimana nel periodo più “affollato” di agosto. I tagliandi si potevano acquistare nelle rivendite autorizzate, in modo da passare solo per il controllo. Rimaneva invariato il divieto di accesso dei motorini. Ed è rimasto “invariato” anche il “no” dei balneari al provvedimento, pur così modificato. Si sono riproposti gli stessi problemi dell’anno scorso, un paventato calo delle presenze e quindi del giro di affari. La stessa ragione che aveva spinto al ricorso l’estate passata. Su questi termini si è giocata la nuova partita, che però è stata di breve durata. Dopo un fine settimana di ticket, le proteste dei balneari hanno suggerito al commissario Stasi, di sospendere il provvedimento ancor prima di conoscere l’esito del nuovo ricorso al Tar, che era stato di nuovo presentato, e che poi è stato quello di pronunciare la sospensiva del provvedimento confermando, in sostanza, la decisione del commissario ad acta che, comunque, ha fatto subito sapere che non era sua intenzione opporsi. Fin qui la cronistoria del provvedimento più discusso dell’ultimo anno, che ancora aspetta che venga scritta la parola “fine” per quanto riguarda l’ultimo “capitolo”, il ricorso dell’anno scorso fatto dagli operatori turistici che, in caso fosse a loro favorevole, permetterebbe ai ricorrenti di chiedere addirittura il risarcimento al comune per i guadagni che, secondo le loro stime, sarebbero stati persi a causa del ticket. Come avrebbe funzionato l’ordinanza sul pedaggio modificata dall’ex Primo Cittadino, insieme al comandante della Polizia Municipale di Bacoli? Almeno per ora non c’è stata nessuna verifica “sul campo”, ma cresce, in un gran numero di cittadini, il sospetto, o la certezza, che la “gabella” bis così come era stata emendata, avrebbe fatto il suo “dovere” disciplinando il traffico, costituendo un deterrente per la piccola criminalità, e contribuendo a mantenere le spiagge più pulite, ora che invece sono invase da ogni tipo di rifiuti lasciati lì con noncuranza, mancanza di civiltà e di rispetto per l’ambiente e per la gente (che però, a dire il vero, non è purtroppo una novità). Ma c’è anche chi continua a non essere d’accordo, che sullo stesso sito sul quale in molti hanno scritto “io ci sto” critica la soluzione ticket, e ne propone di alternative. Insomma, anche se il pedaggio non c’è ha ugualmente il potere di alimentare polemiche e discussioni, non solo sulla rete ma per la strada, tra cittadini pro e cittadini contro, tra cittadini e operatori turistici. E se i primi sono ben decisi a “riprendersi Bacoli”, come qualcuno ha scritto, organizzando manifestazioni e raccolte di firme, gli altri continuano a sostenere che non era il ticket la soluzione migliore, né per “selezionare” i turisti né per risolvere i problemi di sempre riguardanti il traffico, i piccoli crimini, la sporcizia e via dicendo. Un ginepraio… e al centro del braccio di ferro c’è ancora la famigerata “gabella”, protagonista anche quest’anno che non c’è.

Fabiana Scotto di Perta

Da “Il Notiziario Flegreo”

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