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CAPPELLA E I CAPPELLESI

Desidero riferirmi all’ordinanza 97/2003 del Sindaco di Bacoli. Trattandosi di un problema amministrativo (e di un altro Comune) non mi permetto in questa sede di esprimermi nel merito.
Non posso esimermi però dal rivendicare con una mia dichiarazione, puntuale e decisa, lo sconcerto provocato in me dal modo in cui si è deciso di dire a buona parte di cappella e dei Cappellesi: “ NON VI CONOSCO, NON SO CHI SIETE”.

Prescindendo dai problemi amministrativi o politici, connessi alla vicenda, in questo caso è proprio nella veste di Consigliere comunale di uno dei due comuni (Monte di Procida e Bacoli) che desidero evidenziare quale gravissimo errore culturale e sociale sia stato consumato.

Si tratta di una scelta chiaramente antistorica che impone una discriminante illogica tra i residenti dello stesso centro cittadino.

Il sito di Cappella è una località che si distingue per la unicità delle proprie tradizioni, della propria storia, della propria cultura e della propria religiosità.
Il volere, anche con una certa ostentazione, disporre di Cappella e dei Cappellesi (della loro vita e delle loro abitudini) con un netto taglio di spada potrà anche sembrare all’osservatore disaccorto saggia e salomonica decisione.

Ma tutti sanno, però, che dal punto di vista culturale si tratta di errore indiscutibilmente grossolano per una Città, che presuntuosamente dichiara aspirare a demoninarsi CUMA.
Non è necessario vivere a Cappella (basta soltanto frequentare un poco la Zona Flegrea) per sapere che Miliscola da millenni (dico da millenni!) è, prima di tutto, la spiaggia di Cappella e dei Cappellesi.
Solo dopo (molto dopo) è possibile identificarla come zona marittima di Bacoli e di Monte di Procida.
Resta pertanto incomprensibile il persistere indiscriminato del provvedimento adottato, anche dopo avere accertato il gravissimo errore commesso.
L’eventuale deroga per Cappella e per i Cappellesi non può restare subordinata (come si mostra di pretendere) ad una petizione popolare o addirittura ad una richiesta formale che le istituzioni montesi dovrebbero rivolgere … al governatore del vicerè di Bacoli; a meno che non si voglia tutti insieme continuare a calpestare la Comunità Cappellese col persistere in atteggiamenti inequivocabilmente antistorici e retrogradi.

Antonino Gnolfo

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